Tonino Caputo – Slums II
Caputo Tonino
Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 50x40
- Anno: 1971
- Certificato: si
- Codice prodotto: BBET001
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DESCRIZIONE
Il soggetto del paesaggio urbano è già presente in epoca Medievale e Moderna, ma prevalentemente in maniera idealizzata. Le scene di vita cittadina diventano temi tipici con un’interpretazione più verosimile a partire dal XIX secolo. Ricordiamo come subito dopo le correnti realiste dell’Ottocento anche gli impressionisti diedero molta rilevanza al quotidiano, alla vita di tutti i giorni, con una certa predilezione, però, verso la frenesia della città, la folla, il traffico e ambientazioni tipicamente borghesi. Il paesaggio urbano presente nella produzione pittorica di Tonino Caputo, invece, ha delle connotazioni specificatamente americane. Ciò si può constatare non solo nella scelta dei soggetti, ma anche e soprattutto nella maniera di esplicarli secondo un realismo venato di leggere vibrazioni metafisiche di gusto squisitamente statunitense e che prende le mosse da un maestro come Edward Hopper.
Tonino Caputo è un cultore del paesaggio urbano, il quale è sempre protagonista delle sue opere. In particolare Caputo predilige le vedute newyorkesi, dove vecchie strutture di fine Ottocento ancora si mescolano con la skyline di grattacieli più moderni. Ad accomunare il tutto è l’assoluta purezza formale e compositiva che contraddistingue le opere di questo artista. La rappresentazione degli edifici genera, sulla superficie dell’opera, un sistema di linee, di incroci perfettamente perpendicolari e di prospettive impeccabili. Le opere di Caputo sono griglie razionali in cui la bellezza sta nella loro perfezione. Stessa perfezione che si ritrova anche sul piano formale, dato il linguaggio iperrealista, di notevole caratura tecnica, che caratterizza lo stile di Tonino Caputo. Tuttavia, nonostante tale perfezione, l’artista si concede un certo atmosferismo, dovuto alla qualità dell’aria metropolitana e rilevabile nelle superfici degli oggetti. Così la stesura pittorica attua un controllatissimo disfacimento delle forme che rendono la rappresentazione più vibrante di esistenzialismo, coerentemente con la tradizione realista americana.
Tonino Caputo è nato a Lecce nel 1933, oltre che pittore è anche scenografo. Si è laureato in Architettura a Roma e in un primo tempo si è accostato all’arte informale, esponendo, nel 1958, con Mimmo Rotella, Carla Accardi, Corrado Cagli. Alla fine degli anni Sessanta è impegnato come scenografo nell’allestimento degli spettacoli di Carmelo Bene. Nel 1972 partecipa alla sezione teatro della Biennale di Venezia per le scenografie di “Egloga” di Franco Cuomo. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private in Italia, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Svizzera, Inghilterra, Svezia, Danimarca, Israele, Stati Uniti, Argentina e Australia.