Alberto Sughi – Senza titolo
Sughi Alberto

Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione della figura femminile è un’espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. Infatti, […]
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DESCRIZIONE
Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione della figura femminile è un’espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. Infatti, oltre alle interpretazioni naturalistiche, proprie del Rinascimento e dei vari classicismi, che mirano ad una rappresentazione veritiera e dettagliata del corpo umano, la figura femminile è stata protagonista anche all’interno delle nuove concezioni estetiche portate dalle avanguardie storiche, come nel cubismo, nell’espressionismo e nel surrealismo.
La poetica artistica di Alberto Sughi è ricorrente nella maggior parte delle sue opere. La scena rappresentata, infatti, ha una connotazione squisitamente simbolica ed esistenziale mostrando una scarsità di dettagli fisionomici, di particolari oggettivi che possano identificare la situazione o anche solo collocarla in un contesto sociale. All’arte esistenzialista di Sughi non interessa la realtà esteriore sociale, ma quella interiore della persona, che viene indagata dall’artista tramite i suoi mezzi espressivi. Le deformazioni pittoriche che caratterizzano i dipinti di Sughi sono il tramite per esprimere le sue inquietudini esistenzialiste. Come suo solito Sughi inquadra in modo preciso la scena delimitando un interno, in cui si staglia questa bellissima figura femminile ripresa da dietro. In questo spazio l’artista pone in evidenza le tensioni interiori deformando in funzione espressiva il soggetto che viene pervaso da vibrazioni che sono di carattere emotivo. Tuttavia, rispetto ad altri lavori in cui prevale il linguaggio espressionista, in questa opera Sughi sembra mosso da una maggiore volontà di esaltazione dei valori plastici del corpo umano.
Alberto Sughi, Cesena 1928 – Bologna 2012, scelse sempre, nella sua carriera pittorica, la strada del realismo. Tuttavia il realismo di Sughi non ebbe mai un’inclinazione sociale, piuttosto il suo interesse si spostò sulla condizione dell’essere umano, sulla sua solitudine: per questo si è parlato di “realismo esistenzialista” della pittura di Sughi. Negli anni ’60 il realismo di Sughi subì l’influenza di Bacon, presentando deformazioni nei soggetti ed ambientazioni spaziali simili a quelle dell’artista inglese.