Rubens Capaldo – Senza titolo

Rubens Capaldo – Senza titolo

Capaldo Rubens

Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 117x77

  • Codice prodotto: CCRI001

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DESCRIZIONE

Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. Infatti oltre alle interpretazioni naturalistiche, proprie del Rinascimento e dei vari classicismi, che mirano ad una rappresentazione veritiera e dettagliata del corpo umano, il nudo è stato protagonista anche all’interno delle nuove concezioni estetiche portate dalle avanguardie storiche, come nel Cubismo, nell’Espressionismo e nel Surrealismo.

Lo stile del pittore Rubens Capaldo, in gran parte delle sue opere, si caratterizza per l’elaborazione di un linguaggio fortemente espressionista. L’artista vuole andare oltre ciò che viene percepito dai sensi per estrapolare la vera essenza della realtà e comunicarla sulla tela in modo concitato e veemente. Per questo, tramite la stesura del colore, egli sviluppa un elevato processo di sintesi che riduce i soggetti a strati pittorici, densi e materici, nei quali protagonista è anche l’emotività del pittore, trasmessa attraverso la sua gestualità concitata. Tutti questi elementi insieme costituiscono la potenza espressionistica del fare pittorico di Rubens Capaldo. Potenza che si fonda anche su una precisa scelta estetica che ribadisce il tono drammatico delle sue opere, cioè quella di propendere per una monocromia dalla quale le immagini emergono quasi con difficoltà, instaurando una lotta con la materia pittorica.

Rubens Capaldo nasce nel 1908 a Parigi dove la famiglia si era recata in cerca di lavoro, ma fece presto ritorno a Napoli, dove è scomparso nel 1998. Frequentò per un breve periodo la scuola serale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che però dovette abbandonare per affiancare e portare avanti il lavoro del padre, artigiano “maiolicaro”, anche dopo la sua morte. Dai circa dodici ai ventisette anni lavorò come ceramista, ma, pur amando molto questo lavoro, la sua grande passione rimase la pittura alla quale si dedicava nei ritagli di tempo e, spesso, addirittura la notte. Pur non avendo conseguito alcun titolo accademico insegnò presso l’istituto di Belle Arti di Benevento per molti anni, fino al 1973. Capaldo, autodidatta e lavoratore instancabile, dipinse molto; produsse con foga e tenacia spendendo la sua vita artistica nella caparbia ricerca di migliorarsi, mai contento e soddisfatto di ciò che riusciva a creare e quasi ignaro della sua arte e del fatto che fu tra i più rappresentativi protagonisti dell’arte napoletana del Novecento con una pittura personalissima e moderna.


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