Romano Stefanelli – Medusa

Romano Stefanelli – Medusa

Stefanelli Romano

Secondo il mito, Medusa era una delle tre Gorgoni, l’unica mortale, e abitava con le sorelle in una caverna nel giardino delle Esperidi, vicino al regno dei morti. Era anche la più bella delle tre e fece innamorare Poseidone, dio del mare, che si incontrò con lei in un piccolo tempio dedicato ad Atena. Atena, […]

  • Tecnica: Bronzo
  • Dimensione: 18 cm h

  • Certificato:
  • Codice prodotto: gzac007

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DESCRIZIONE

Secondo il mito, Medusa era una delle tre Gorgoni, l’unica mortale, e abitava con le sorelle in una caverna nel giardino delle Esperidi, vicino al regno dei morti. Era anche la più bella delle tre e fece innamorare Poseidone, dio del mare, che si incontrò con lei in un piccolo tempio dedicato ad Atena. Atena, accortasi del grave affronto, volle vendicarsi trasformando Medusa, da donna bellissima, in una creatura mostruosa portatrice di morte. Medusa venne trasformata in un mostro con una maschera orribile: la sua bocca era armata da denti lunghissimi come zanne di cinghiale; i capelli, da morbidi e lunghissimi, divennero un groviglio di serpenti velenosi; le mani ed i piedi di bronzo, avevano artigli da leone, lunghi ed affilati.

In questa opera che rappresenta il mostro medusa pur usando un linguaggio figurativo e pur rimanendo nell’ambito di una composizione armonica e classicheggiante, Romano Stefanelli non rinuncia ad adottare delle forzature anti-naturalistiche. Possiamo notare come la fisionomia e il plasticismo del soggetto si rifacciano ad una concezione classica della figura umana. Ma Stefanelli stravolge la realtà deformandola, per renderla più dinamica ed espressiva. Innanzitutto il viso di Medusa ha un ovale allungato, gli occhi sono sovradimensionati e l’espressione è di una fissità innaturale. Il modellato della statua, inoltre, è molto complesso e presuppone un gusto per la manipolazione materica e l’espressionismo scultoreo che è squisitamente contemporaneo.

Romano Stefanelli è stato un pittore e scultore fiorentino, nato nel 1931 e scomparso nel 2016. Fu un discepolo di Pietro Annigoni, dal quale apprese la grande tradizione pittorica realista e naturalista, dedicandosi prevalentemente a ritratti e paesaggi. Da questa impostazione figurativa si svilupperà la sua ricerca verso un più profondo lirismo nella rappresentazione. Ha esposto le sue opere nelle più importanti città italiane e all’estero dal 1968 anno dell’esordio alla galleria Levi di Milano. Si è impegnato molto anche nelle opere di arte sacra. Tra gli affreschi più importanti si ricordano il soffitto del coro dell’Abbazia di Montecassino, i cicli parietali delle chiese di Santa Maria Assunta a Quarrata e Santa Maria a Massarella, singole opere nelle chiese di San Michele Arcangelo a Ponte Buggianese e di Santa Maria a Torri.


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