Robert Carroll – Highsummer

Robert Carroll – Highsummer

Carroll Robert

L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 50x60
  • Anno: 1994

  • Certificato:
  • Codice prodotto: gzac006

Visualizzazioni 1135

DESCRIZIONE

L’opera può essere definita una scena di genere, ovvero la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana che, apparentemente, non ha alcun elemento significativo. Questo tipo di soggetti furono a lungo considerati come minori e cominciarono a diffondersi, nell’arte occidentale, solo a partire dal XVII secolo. Solo con lo sviluppo delle correnti realistiche ottocentesche i soggetti della vita di tutti i giorni furono considerati della stessa importanza di quelli storici o religiosi. In particolare furono gli impressionisti a prediligere soggetti legati alla vita moderna in ambientazioni urbane e borghesi. Nel caso più specifico la produzione artistica di Robert Carroll è spesso rivolta all’indagine, condotta sul filo dell’esistenzialismo e dell’analisi delle relazioni umane, di un mondo borghese, colto nella quotidianità dei suoi gesti e dei suoi riti.

Il linguaggio pittorico di Robert Carroll non vuole essere una rappresentazione oggettiva della realtà (che si tratti di una scena di vita quotidiana o della rappresentazione di un paesaggio) ma di quella stessa realtà vuole trarne fuori il potenziale espressivo. Per questo il suo stile si avvicina più ad una interpretazione simbolista. Così, dal punto di vista compositivo, il disegno quasi scompare, lasciando posto alle potenzialità espressive del colore. La stesura si affida ad una tecnica a macchie che sintetizza energicamente i dati sensibili e la tavolozza viene caricata nei toni per esaltare il suo valore simbolico della scena. Ogni legge spazio temporale viene prevaricata nella simultaneità della rappresentazione dove gli elementi si sovrappongono.

Robert Carroll è nato nell’Ohio, a Painesville, nel 1934. Si forma artisticamente presso il Cleveland Institute of Art e alla Western Reserve University, dove oltre a vincere svariate borse di studio, consegue la laurea in belle arti nel 1957. Durante il servizio militare alterna i suoi studi in fisica nucleare, alla compagnia dei più famosi nomi della beat generation, da Allen Ginsberg a Jack Kerouac. Stringe amicizia con Willem De Kooning, uno dei maggiori esponenti americani dell’impressionismo astratto, che lo introduce nell’ambiente culturale e artistico italiano. All’età di 25 anni, infatti, Carroll lascia l’America per l’Italia. Una volta giunto a Roma, Carroll frequenta l’ambiente culturale cucendo importanti relazioni con personalità del calibro di Elio Vittorini e Salvatore Quasimodo. Dopo innumerevoli mostre personali organizzate un po’ in tutta Europa e in America, Carroll verso la metà degli anni Ottanta sposta la sua attenzione verso la realizzazione di Multivisioni – installazioni in cui immagini e suoni si intrecciano in un tutt’uno – dedicate ai principali parchi naturali statunitensi e ripetendo l’esperienza anche in Italia. Nonostante ciò, Carroll non perde di vista la pittura che rimane sempre la sua attività principale alla quale affianca la realizzazione di importanti incisioni.


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