Paolo Manaresi – Senza titolo
Manaresi Paolo
- Tecnica: Acquaforte
- Dimensione: 20x13
- Codice prodotto: PSAN002
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
L’opera in oggetto è molto significativa della produzione del pittore Paolo Manaresi e molto esemplificativa del suo stile. In questo paesaggio si può notare come l’artista opti per una rappresentazione della realtà notevolmente sintetica che quasi disfa le forme degli oggetti, connotandoli di vibrazioni che sono allo stesso tempo atmosferiche ed esistenziali. In questo tipo di interpretazione gioca un ruolo decisivo la modulazione dello spazio, complesso, costruito su molteplici linee direzionali. Lo scopo del pittore non è quello di riportare il dato sensibile degli oggetti, ma di carpirne l’essenza stessa, la loro sostanza. A questo fine interviene anche la stesura del colore che, nonostante la monocromia e l’essenzialità della rappresentazione, rimpolpa gli oggetti, li scompone su diversi piani, registrando le vibrazioni della luce e della vita su di essi.
Paolo Manaresi (Bologna, 1908 – 1991) è stato un pittore e incisore italiano. Si diplomò e, dal 1949, incoraggiato da Giorgio Morandi, si dedicò attivamente all’incisione. Nel 1950 fu invitato alla Biennale di Venezia, dove ritornò nel 1952. Nello stesso anno si tiene la sua prima personale di acqueforti alla Galleria Cairolo di Milano. Nel 1963 vinse il Premio Olivetti per la sua produzione artistica. Nel 1966 fu premiato alla Mostra Internazionale della Grafica a Palazzo Strozzi di Firenze. Tra il 1962 e il 1968 partecipò alle rassegne Intergrafik di Berlino e Varsavia. Nel 1970 la Galleria Nuova Loggia di Bologna gli dedicò una personale di grafica; nello stesso anno, in un’ampia rassegna al Museo Civico di Bologna, Manaresi fu rappresentato da un significativo numero di acqueforti. Nel 1978 l’Associazione “Francesco Francia” in collaborazione con il Comune di Bologna gli dedicò una grande antologica, suddivisa in due sezioni: una di dipinti presso il Museo Civico Archeologico, l’altra sull’opera grafica presso la Galleria d’Arte Moderna.