NATURA MORTA – GANDOLA
GANDOLA

- Tecnica: olio su tela
- Dimensione: 60X30
- Certificato: AUTENTICA SUL RETRO
- Stato di conservazione: BUONO
- Codice prodotto: GPAS001
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DESCRIZIONE
Il genere della “Natura Morta” vede la luce agli inizi del XVII secolo. Consiste nella rappresentazione di composizioni di soggetti inanimati, nella maggior parte dei casi fiori o frutta. Se all’inizio della sua storia era un’occasione per i pittori per cimentarsi in una riproduzione naturalistica o fotografica della realtà, con l’arte contemporanea la “Natura Morta” diventa anche un modo di interpretare la realtà. Infatti, come accadrà per esempio nell’avanguardia cubista o in Giorgio Morandi, la ricerca profonda sugli oggetti verrà finalizzata ad una rappresentazione concettuale, portata oltre il semplice dato sensibile.
Lo stile sviluppato da Gandola nella natura morta e nella composizione floreale evidenzia una maturità post-impressionista: la ricerca di questo artista, infatti, insiste sulle potenzialità espressive del colore per arrivare a notevoli vertici espressivi in questo tipo di registro stilistico. La composizione è tutta compressa in primo piano, senza concedere nulla ad una profondità spaziale. Lo scopo del pittore non è quello di riportare il dato sensibile dei frutti o dei fiori, ma di carpirne l’essenza stessa, la loro sostanza. A questo fine interviene la pennellata, ricca di materia, che, nonostante l’essenzialità della rappresentazione, rimpolpa gli oggetti, li scompone su diversi piani, registrando le vibrazioni della luce e della vita su di essi. Il dato sensibile, dunque, viene completamente superato in una concezione del fare pittorico complessa in cui gioca un ruolo fondamentale anche la stessa gestualità dell’artista. Anche da un punto di vista più puramente estetico, poi, la composizione si risolve in un armonico dialogo di zone cromatiche, dato dalla disposizione equilibrata dei colori. Notevole, infine, l’uso della luce che registra vividi riflessi tramite rapidi colpi di bianco.
Come possiamo constatare dall’analisi di questa opera Gandola risulta un pittore che ha sviluppato una approfondita ricerca sulla rappresentazione degli oggetti e della loro percezione tramite il genere della natura morta. Il suo linguaggio pittorico si ricollega alle correnti post-impressioniste secondo una propria inclinazione originale.