Ibrahim Kodra (attribuzione) – Senza titolo
Kodra Ibrahim
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandinskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo […]
- Tecnica: Grafica
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DESCRIZIONE
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandinskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo di astrazione nelle loro opere creando, paradossalmente, forme pure e colori puri che non esistono in natura o traducendo in immagini le loro emozioni e la loro istintualità. L’astrattismo del pittore di origine albanese Ibrahim Kodra si basa, fondamentalmente, su una rilettura di tipo post-cubista della realtà.
L’opera in oggetto è decisamente esemplare della maggior parte della produzione dell’artista Ibrahim Kodra. Nella sua ricerca, infatti, la realtà sensibile viene sottoposta ad una ricostruzione meccanica che guarda essenzialmente a Picasso ed al cubismo. L’aspetto più interessante sta nel fatto che, nelle sue figure meccanomorfe, Kodra riesce a unire sia aspetti del cubismo analitico (nella scomposizione geometrica dei soggetti in uno spazio complesso) che del cubismo sintetico (nell’accentuata astrazione delle figure, ridotte ad un insieme di linee e forme geometriche). Nel post-cubismo di Ibrahim Kodra ci sono echi dell’arte di Gino Meloni ed Ennio Morlotti, ma anche delle geometrie fantastiche di Paul Klee. Infatti i suoi soggetti, oltre ad avere un carattere puramente meccanico, nel loro aspetto totemico e nella scelta di una gamma cromatica sempre brillante, portano una suggestione balcanica ed orientale che rende le opere di questo artista davvero uniche nel loro genere.
Ibrahim Kodra (Ishmi, 1918 – Milano, 7 febbraio 2006). Da bambino viene educato alla corte del re Zogou. Termina gli studi superiori a indirizzo scientifico e frequenta la scuola d’arte di Odhisea Paskali a Tirana. Contemporaneamente si dedica allo sport diventando campione d’Albania nel lancio del disco e del peso. Nel 1948 si incontra con Pablo Picasso, venuto in Italia per il Congresso della Pace. Nel 1950 esegue affreschi in edifici pubblici e privati milanesi e viene edito il libro di poesie di A. M. Z. Tomsich, con disegni di Kodra. Nel 2003 tiene la sua personale all’hotel Somerist, Termoli (Campobasso). Ricordiamo inoltre l’antologica presso la galleria Civica di Tirana, Albania e l’antologica presso la galleria Internazionale d’Arte di Prishtine, Kosovo. Realizza la copertina della monografia “Leonardo Da Vinci” a cura di Massimo Grillardi edita da Italia Grandi Opere (Bologna).