Gianni Mattò – Mattanza
Mattò Gianni
Le tematiche a sfondo sociale nell’arte cominciano a prendere rilievo verso la metà del XIX secolo, in concomitanza con il diffondersi della questione sociale nelle varie società europee. L’opera di pittori come Millet o Daumier, per esempio privilegiava soggetti legati alla vita nei campi, il lavoro in fabbrica o gli scioperi. In Italia tra i […]
- Tecnica: olio su compensato marino
- Dimensione: 68x54
- Certificato: non presente
- Codice prodotto: VSCA003
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DESCRIZIONE
Le tematiche a sfondo sociale nell’arte cominciano a prendere rilievo verso la metà del XIX secolo, in concomitanza con il diffondersi della questione sociale nelle varie società europee. L’opera di pittori come Millet o Daumier, per esempio privilegiava soggetti legati alla vita nei campi, il lavoro in fabbrica o gli scioperi. In Italia tra i primi pittori molto impegnati su temi sociali ricordiamo Pellizza da Volpedo e, in epoca contemporanea, Renato Guttuso. Anche Gianni Mattò si inserisce in questa linea ed i suoi soggetti preferiti sono proprio i pescatori, rappresentati tramite il suo linguaggio artistico originale e personale nel quale alla contemporaneità si unisce una descrizione autentica e sincera di una tipica realtà siciliana.
La produzione artistica di Gianni Mattò si innesta perfettamente in un filone pittorico che unisce tematiche realiste ad un linguaggio tendenzialmente espressionista. Infatti se il soggetto è rivolto al mondo del lavoro e delle classi popolari lo stile prevede un’interpretazione sintetica della realtà. In uno spazio bidimensionale tutto viene semplificato per trasfigurare la realtà in senso espressivo e simbolico. Si esce dal particolare per giungere ad una rappresentazione iconica che ha i caratteri dell’universalità. Il processo di astrazione, dunque, viene condotto dal pittore per ricavare l’essenziale dai dati sensibili. Il soggetto viene così risolto in una giustapposizione di zone cromatiche, dai colori vivaci e brillanti, in cui si perde la volumetria dei soggetti e le loro fisionomie. In questo modo Mattò crea un’immagine carica di valori primari, immutabili, grazie all’essenzialità espressiva e alla forza cromatica. La stesura compatta del colore, che ricorda una à plat gauguiniano, avviene per mezzo di una pennellata densa e corposa. La luce invade tutta la scena cristallizzandola, ulteriormente, in una dimensione senza tempo.
Gianni Mattò, al secolo Gianni Tammaro, è stato un pittore originario dell’isola di Favignana, dove è nato nel 1942 ed è scomparso nel 2021. Autodidatta, sin da ragazzo Mattò disegnava scene di vita di mare: pesci, barche, pescatori. A Favignana apre un suo primo atelier ed è sul finire degli anni ’80 che a scoprirlo è il maestro Salvatore Fiume che acquista un suo quadro. Fu proprio il maestro Fiume a fargli fare la sua prima mostra in una galleria d’arte di Milano. Ma lo coinvolse anche nel suo progetto “Alleanze Pittoriche”, tramite il quale intendeva valorizzare, attraverso una collaborazione, giovani e talentuosi artisti contemporanei. Mattò è stato un artista naif, unico nel suo genere, conosciuto da tutti come il pittore della mattanza.