Fabio Failla – Garofani

Fabio Failla – Garofani

Failla Fabio

Il Garofano è un fiore molto apprezzato in tutta Europa, sia per la sua facile reperibilità, sia perché fiorisce tutto l’anno e per il suo aspetto estremante elegante.  Questa pianta è conosciuta come Dianthus che in greco vuol dire “fiore degli dèi” e  per l’appunto questa magnifica pianta, dalle mille sfumature, era spesso associato al […]

  • Tecnica: Olio su tavola
  • Dimensione: 50x60

  • Codice prodotto: CMEN002

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DESCRIZIONE

Il Garofano è un fiore molto apprezzato in tutta Europa, sia per la sua facile reperibilità, sia perché fiorisce tutto l’anno e per il suo aspetto estremante elegante.  Questa pianta è conosciuta come Dianthus che in greco vuol dire “fiore degli dèi” e  per l’appunto questa magnifica pianta, dalle mille sfumature, era spesso associato al dio Zeus. In età romana viene dato come simbolo al dio Giove. Per quanto concerne la tradizione cristiana si racconta che il fiore nacque dalle lacrime della Vergine dopo aver perso il figlio sulla croce. Questa simbologia viene interpretata dal pittore Fabio Failla attraverso il genere della natura morta, o still life, che ha continuato a essere un genere significativo nell’arte contemporanea, evolvendo e reinventandosi attraverso nuove prospettive ed espressioni artistiche, trovandosi come soggetto ad essere mezzo di esplorazione per concetti concettuali e simbolici

Fabio Failla con estrema maestria pittorica esegue un dipinto che figura, con gradazioni di luce gradevoli un vaso di fiori. Lo stile del pittore attraverso la pennellata morbida e soffice reinventa la realtà, con un rigore tendente all’iperrealistico. A livello cromatico il dipinto risulta ben calibrato e l’uso della tecnica ad olio rende i punti luce bene dosati, così da costruire una profondità pittorica.

L’artista autodidatta Fabio Failla nasce a Lucca nel 1917. La pittura di Failla si sviluppa durante il suo trasferimento a Firenze, dove ha l’occasione di guardare la grande tradizione artistica toscana, per poi proseguire la formazione nello studio del pittore Vagnetti. Nel 1939 partecipa alla Seconda Guerra Mondiale, verrà imprigionato dai tedeschi, riuscendo poi a scappare e a rifugiarsi a Pollenza, nelle Marche. Il 1946 rappresenta un anno di svolta nella sua carriera artistica, poiché egli decise di trasferirsi a Roma, dove comincerà la sua attività espositiva. Si conta la prima personale nel 1948 nella Galleria Chiurazzi. Negli anni Cinquanta partecipa alla Biennale di Venezia ed espone alla Quadriennale di Roma. Sempre in quel periodo lo troviamo negli Stati Uniti dove continuerà ad esporre. Muore a Roma nel 1987.


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