DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.
La realizzazione di questo bel ritratto mostra delle evidenti connessioni con le estetiche pop-art. In primo luogo per la scelta del mezzo meccanico che permette una riproduzione seriale. Ma è soprattutto dal punto di vista formale che l’opera è connotata da una grande affinità con i linguaggi della contemporanea comunicazione di massa. In particolare il media al quale Calvetti si ispira è quello della graphic novel, o meglio, del fumetto. Lo possiamo constatare già a partire dalla composizione, che mostra un taglio visivo inusuale ed un’inquadratura molto dinamica, con il primissimo piano della figura, colta in un’espressione molto caricata. Anche lo stile è molto vicino a quello del fumetto, in particolare con l’uso di una tecnica a piccole macchie che esalta i valori plastici della figura e costruisce lo spazio con semplici linee in uno straordinario monocromo.
Come possiamo constatare dall’analisi di questa opera l’artista Calvetti, nella sua produzione, si rifà all’estetiche pop nella scelta di un linguaggio affine a quello della graphic novel e ad una sua riproduzione seriale.
