Copia d’autore Marcantonio Franceschini – Cupido arciere
MArcantonio Franceschini copia d'autore

- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 70x100
- Codice prodotto: AMON002
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DESCRIZIONE
Esimio rappresentante della scuola classicista bolognese, che dall’Accademia dei Carracci fino a Guido Reni influenzò gran parte della pittura del XVII secolo, i soggetti scelti da Marcantonio Franceschini si rifanno spesso alla mitologia classica. In questo caso protagonista dell’opera è Cupido/Eros riconoscibile da i suoi attributi iconografici tradizionali. Esso viene rappresentato come un putto alato, armato di arco e frecce, pronto a scoccare i suoi dardi amorosi. Questa copia d’autore riproduce alla perfezione l’interpretazione di “Cupido” di Marcantonio Franceschini, replicando un’opera eseguita verso la fine del XVII secolo e conservata negli archivi della Galleria degli Uffizi di Firenze.
L’opera in oggetto è una bellissima riproduzione da Marcantonio Franceschini dalla quale possiamo apprezzare il lato più classicista del pittore bolognese. Come altri artisti di area bolognese vicini alla scuola carraccesca (Guido Reni, Lanfranco, Domenichino) Franceschini nella dialettica seicentesca tra un linguaggio più equilibrato e classicista o un temperamento barocco, propese nettamente per il primo polo. Anche questo Cupido, dunque, è un’opera senza dubbio figlia del grande naturalismo seicentesco che, con l’intenzione di riparare ai presunti errori compiuti dal Manierismo, si ricollegava direttamente ai grandi maestri del Rinascimento maturo, Raffaello in particolare. Da qui la monumentalità della figura, nelle sue forme tornite che sicuramente hanno a che fare anche con Tiziano. Una resa naturalistica totale, dunque, che si esprime anche in un atmosferismo compassato. Il Cupido infatti, interagisce con lo spazio in modo equilibrato, con uno sfumato leggero che rende i suoi contorni indefiniti, la carne morbida al tatto e i capelli leggeri nell’aria. Anche i pochi elementi paesaggistici digradano naturalmente in lontananza, secondo un armonioso sfumare di toni. La luce colpisce il soggetto cadendo da sinistra creando zone d’ombra con perfetta verosimiglianza e illuminando la carne viva del putto, benché connotata da un plasticismo quasi scultoreo (tipico di Franceschini).
L’anonimo artista autore di questa opera presa da Marcantonio Franceschini mostra di avere una grande dimestichezza con un fare pittorico di elevata fattura. Tale maestria si identifica con una resa naturalistica assoluta che presuppone una raffinata tecnica di stesura a velature. In questo modo l’artista ottiene quell’indefinitezza dei contorni, quella continuità tra soggetto e spazio che sono i presupposti fondamentali del classicismo nella pittura di età moderna. Queste elevate doti tecniche presuppongono che l’anonimo pittore autore di questa tela si sia probabilmente formato in qualche bottega importante.