Cesare Peruzzi – Senza titolo

Cesare Peruzzi – Senza titolo

Peruzzi Cesare

Il soggetto del dipinto è un uomo bene vestito con giacca e cravatta, sui toni del caramello in contrasto con una camicia celeste, formale ma casual nel suo presentarsi. Il volto è adornato da un paio di occhiali dalla montatura non troppo accentuata, squadrata, anche ‘essa sui toni del vestito. Inoltre, appena accentuati ma visibili, […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 40X50

  • Codice prodotto: LANI002

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DESCRIZIONE

Il soggetto del dipinto è un uomo bene vestito con giacca e cravatta, sui toni del caramello in contrasto con una camicia celeste, formale ma casual nel suo presentarsi. Il volto è adornato da un paio di occhiali dalla montatura non troppo accentuata, squadrata, anche ‘essa sui toni del vestito. Inoltre, appena accentuati ma visibili, i pochi capelli grigi sul capo. Quello che sorprende è l’aria austera e impassibile dell’uomo, di cui si intravedono a malapena gli occhi. Questo dipinto appartiene al genere pittorico del ritratto. Il ritratto, dai suoi albori, fu sempre riservato a grandi personaggi, imperatori, sovrani e ricchi esponenti dell’aristocrazia. La fisionomia del volto, la voglia di caratterizzare i tratti della persona, mettendo in evidenza anche l’abbigliamento e il loro modo di conciarsi, si rivelano caratteristiche essenziali per la rappresentazione, attraverso le varie tecniche pittoriche dalla scultura alla pittura. Nel corso dei secoli, soprattutto verso la fine dell’Ottocento e pieno Novecento, il ritratto si conferma sempre più come mezzo per guardare la realtà del quotidiano, portando in superficie anche l’aspetto psicologico della figura rappresentata. All’interno dei ritratti di Cesare Peruzzi, la caratterizzazione intima è visibile al primo sguardo.

Le proporzioni della figura sono bene composte, e il dato coloristico accompagna il disegno nelle sue sfumature. Non a caso il pittore Cesare Peruzzi si rivela esternamente sensibile ai problemi della luce all’interno delle sue opere, toccando anche un lirismo pittorico che ricorda la pittura dell’Ottocento. Si vede infatti quanto egli fosse legato alla pittura impressionista, con una pennellata fresca a livello coloristico ma che vede anche una materia pittorica ben distribuita. Come già delineato la luce sembra essere essenziale nel suo lavoro e si può benissimo vedere dal fatto che, il pittore, plasma e crea la figura proprio attraverso contrasti luce e ombra che si vengono a creare sul volto dell’uomo.

Cesare Peruzzi nasce a Montelupone in provincia di Macerata nel 1894. Nell’arco della sua vita risiederà in altre città italiane per brevi periodi per poi stabilirsi a Recanati. Frequenta l’Istituto Superiore di Belle Arti a Roma e solo dopo la guerra finirà i suoi studi. Il tornare a Roma per terminare i suoi studi, lo porta ad avvicinarsi all’Accademia di Francia dove avrà l’occasione di affinare le sue tecniche con maestri esperti, affina il disegno dal vero e il nudo sia maschile che femminile. L’esordio arriva nel 1915 quando esordisce a Roma in occasione della Mostra Internazionale “Secessione”, esponendo insieme ad artisti del calibro di Degas, Cezanne, Renoir, Guidi e Casorati. Dal 1925 al 1935 l’artista pratica l’acquerello e si distingue dalla pittura dell’epoca. Nel 1928 Il “Dizionario dei pittori italiani” della “Società editrice Dante Alighieri” lo cita tra gli artisti marchigiani degni di notorietà. La carriera dell’artista sarà piena di mostre personali e premi importanti.

 


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