DESCRIZIONE
Da sempre la figura umana è stata al centro della ricerca artistica. Fin dall’età classica la resa naturalistica dell’anatomia umana è stata uno degli obiettivi principali di pittori e scultori di tutti tempi. La rappresentazione del nudo è la massima espressione di questa aspirazione, trasversale a tutte le epoche e a tutte le correnti stilistiche. Infatti oltre alle interpretazioni naturalistiche, proprie del Rinascimento e dei vari classicismi, che mirano ad una rappresentazione veritiera e dettagliata del corpo umano, il nudo è stato protagonista anche all’interno delle nuove concezioni estetiche portate dalle avanguardie storiche, come nel cubismo, nell’espressionismo e nel surrealismo.

Il pittore Caldieri in questo dipinto mostra tutta l’abilità tecnica di cui capace, nel raggiungimento di una resa naturalistica totale e tecnicamente perfetta. L’anatomia della modella è rappresentata in ogni minimo dettaglio, ma sono soprattutto i particolari a determinare la grande verità e naturalezza di questo corpo: la morbidezza dell’incarnato, che sembra quasi suggerire l’effetto tattile dell’epidermide; l’interazione con lo spazio circostante dei capelli, i quali si fondono armoniosamente con l’atmosfera; il dosaggio della luce che illumina la schiena della modella in maniera suggestiva e scenografica.
L’artista Caldieri, come possiamo constatare dall’analisi di questa opera, è un pittore di sicura formazione accademica dotato di un’eccellente tecnica. La sua concezione del fare artistico è estremamente classica e tradizionale e si fonda sul concetto di mimesi, ovvero l’imitazione dei dati sensibili in una perfetta e straordinaria resa naturalistica.