Attribuito a Maraiani (ambito Genovese) – Madonna con Cristo
Maraiani

- Tecnica: Sculture lignea
- Dimensione: 40x27
- Stato di conservazione: *manca braccio sinistro della Madonna
- Codice prodotto: CMEN008
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DESCRIZIONE
Siamo di fronte ad una scultura che rappresenta la Pietà. La pietà è una tematica ricorrente nella storia dell’arte, nasce nel XIV in Germania, dove è conosciuta come Vesperbild. Vesper, derivante dal latino, significa proprio tramonto, e fa riferimento al corpo senza vita. Raffigura il momento in cui la Vergine Maria accoglie nel suo grembo Gesù, suo figlio, nel momento che succede immediatamente alla deposizione dalla croce. Fa parte del ciclo dei sette dolori della Vergine. Va notato che questo avvenimento non viene descritto né nella Bibbia, né nei Vangeli apocrifi ed è quindi pura invenzione derivata dalle credenze popolari che si immaginano il drammatico momento tra la madre ed il figlio ormai defunto.
L’opera è stata eseguita in legno intagliato. In questa tipologia di sculture, per poter applicare il colore in maniera liscia e compatta, è necessario stendere sul legno o il cosiddetto cencio della nonna e il gesso, o solamente il gesso, che viene rifinito e lievitato per accogliere la stesura del colore. L’artista crea una scultura finemente intagliata con grande cura per le pieghe dei panni della vergine, fatti in tessuto dall’aspetto pesante, e l’anatomia del corpo nudo del redentore. Esso viene creato in maniera realistica, con la gravosità del corpo esanime, molle, che non sa più sostenersi e il leggero rigonfiamento del ventre. L’anatomia è sottile e descritta nella sua delicatezza. La testa cade di lato, abbandonata, e il volto ancora sofferente presenta la bocca socchiusa. Lo sguardo alzato verso il cielo di Maria tradisce la sua sofferenza, ma ad un forte pathos lo scultore preferisce una quieta accettazione del destino.
L’opera, data anche la sua età, non è firmata. Infatti firmare le opere diventa consuetudine e pratica normale solamente durante il corso dell’Ottocento, prima le firme sono l’eccezione e non la regola. Questo vale soprattutto per oggetti scultorei. L’oggetto potrebbe possibilmente risalire a dei precedenti del XVIII secolo.