Alberto Biasi – Pareggio
Biasi Alberto
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo […]
- Tecnica: Mista su tela
- Dimensione: 92x102
- Anno: 2006
- Certificato: Timbro sul retro
- Stato di conservazione: Ottimo
- Codice prodotto: GGEN001
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DESCRIZIONE
L’opera è una composizione di genere astratto. Astrarre deriva dal termine latino “Abstrahere” che vuol dire estrarre, tirare fuori. Il procedimento di astrazione, infatti, consiste nell’eliminare gli aspetti particolari e individuali di un oggetto per ricavarne un concetto universale. Da Kandiskij a Mondrian, da Pollock a Mirò molti pittori hanno spinto al massimo il processo di astrazione nelle loro opere creando, paradossalmente, forme pure e colori puri che non esistono in natura o traducendo in immagini le loro emozioni e la loro istintualità.
L’opera è esemplare della ricerca artistica di Alberto Biasi, il quale può essere considerato uno dei massimi rappresentanti dell’arte ottico-cinetica. Tutte le sue opere sono costruite sulla base di illusioni ottiche e in modo che la percezione cambi a seconda dei punti di vista. In questo caso l’artista cerca una profondità ostentata nella parte centrale della composizione, grazie alla fuga delle linee parallele. Tutta l’opera è connotata da un’estrema razionalità geometrica e l’esecuzione fa riferimento al disegno tecnico di cui riprende l’eleganza e la precisione. Le stesse peculiarità si riscontrano nel grigio usato per cerare suggestive sfumature che fanno ancora riferimento a tecniche illusive.
Alberto Biasi è nato a Padova nel 1937, dove vive e lavora. E’ uno dei maggiori esponenti dell’Arte Cinetica sia in Italia che all’estero. Dal 1959 al 1967 lavora con il gruppo ENNE, per poi continuare da solo il proprio percorso. Biasi ha partecipato ad innumerevoli iniziative e sperimentazioni nel periodo di maggior successo dell’arte ottico-cinetica e diventando un protagonista di quella scena insieme a Getulio Alviani e Gianni Colombo. Numerose le mostre delle quali ricordiamo, tra le più importanti, “Nove Tendencije” a Zagabria e la grande mostra “The responsive eye” al MoMa di New York. Nel 1988 la retrospettiva “Biasi e il Gruppo ENNE” alla Biennale di Venezia.