Angelo Maineri – Testimonianza
Maineri Angelo

- Tecnica: Fusione bronzo a cera persa
- Dimensione: 60x18
- Tiratura: Esemplare 135/299
- Codice prodotto: RGAI001
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DESCRIZIONE
L’iconografia di questa scultura ha sicuramente dei valori allegorici e può
essere definita, in qualche modo, simbolista proprio per la sua allusione a
significati sottesi. E’ un tipo di soggetto che può essere ricollegato al
linguaggio artistico di fine Ottocento come quello di Moreau, Bocklin o Puvis
des Chavannes, che pur usando un linguaggio sostanzialmente figurativo
elaboravano iconografie intellettualmente complesse, piene di riferimenti
simbolici e allegorici.
Possiamo pienamente apprezzare la qualità scultorea dell’artista Angelo
Maineri in ogni opera della sua produzione. La straordinaria tecnica in suo
possesso gli consente di ottenere costantemente una forza drammatica ed
espressionista. In questo senso si distingue soprattutto il modo di trattare la
materia: l’intera massa del gruppo viene quasi lasciata in uno stato grezzo. Il
complesso dei corpi, disposti in una forte tensione verticale, ha una
trattazione dai connotati spiccatamente materici che rende la superficie
estremamente vibrante e viva. Così le parti più realistiche e dalla superficie
levigata sembrano quasi emergere dalla massa appena sbozzata in una lotta
per l’affermazione della forma sulla materia che ha dei chiari riferimenti
all’opera di Michelangelo ed alle sue riletture in chiave contemporanea di
maestri come Rodin o Medardo Rosso.
Angelo Maineri nasce a Varese nel Gennaio 1962. Dopo l’apprendistato
svolto nello studio dello scultore viggiutese Antonio Danzi dal quale conosce
le fondamentali regole del mestiere, frequenta la scuola di scultura tenuta da
Giancarlo Marchese presso l’Accademia di Brera a Milano. Vincitore di
numerosi concorsi inizia alla fine degli anni ottanta le sue realizzazioni
pubbliche e le sue prime personali nella storica galleria milanese di Ada
Zunino. Nel 1998 Mario De Micheli presenta una grande mostra dedicatagli
dalla Camera di Commercio di Varese. Numerose sono le opere pubbliche e i
critici che si interessano al suo lavoro come Milena Milani, Floriano De Santi,
Raffaele De Grada.