Marisa Benetti – Cascinale
Benetti Marisa
- Tecnica: Lastra argento
- Dimensione: 23x16
- Codice prodotto: FNAP002
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.

Per l’artista Marisa Benetti rappresentare il paesaggio significa raggiungere, tramite il mezzo pittorico o incisorio, una delicata fusione tra resa naturalistica e poesia. Infatti le sue vedute, in cui usa un linguaggio schiettamente figurativo, restano ancorate ai dati sensibili. Tuttavia la realtà sembra essere trasfigurata in una sua interpretazione lirica che quasi la trasferisce in una dimensione onirica. Tutto ciò viene tradotto, dal punto di vista formale, in un fare artistico molto delicato, dove la rappresentazione della realtà avviene in modo rarefatto. Ciò vuol dire che la registrazione dei dettagli e dei particolari realistici si perde a favore di un linguaggio tendenzialmente più espressionistico e simbolico. È complice, in questo percorso, il raffinato grafismo di Marisa Benetti il quale sintetizza gli oggetti con eleganti e complicati arabeschi di linee sottili. E così anche la gamma coloristica si distingue per una delicatissima tendenza antinaturalistica per cui l’immersione nella tenue luce crepuscolare traduce proprio la sensibilità poetica dell’artista e la sua interpretazione quasi onirica del paesaggio.
Marisa Benetti, nata a Siena, dal padre pittore Umberto Chellini, eredita la passione per la pittura, ma si forma da autodidatta sia nell’arte pittorica sia nell’arte grafica. Marisa Benetti si ispira alla natura come fonte inesauribile di emozioni, per una composizione di memoria e di fantasia. Le sue incisioni sono apparse subito preziose all’occhio esperto della critica: dal prof. Paolo Bellini, dell’Università Cattolica di Milano, al critico prof. Enzo Di Martino del Centro Internazionale della grafica di Venezia, dal prof. Francesco Carnevali, presidente dell’Accademia Raffaello di Urbino ai critici professori Salvatore Fazia e Giuliano Menato. Tutte le incisioni della Benetti vengono eseguite scrupolosamente a casa dall’artista, iniziando dal taglio della lastra di zinco alla pulitura a specchio della medesima, subito dopo verniciata a cera e affumicata. Si passa quindi all’incisione sulla cera usando un punteruolo dalla punta sottile come un ago da ricamo; quindi si procede alle numerose “morsure” nell’acido nitrico, fino alla pulitura della lastra, alle eventuali correzioni e alla stampa degli esemplari numerati e firmati in carta pregiata dalla stessa autrice.