Piero Tartaglia – Il Bosco
Tartaglia Piero

Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con […]
- Tecnica: Olio su tela
- Dimensione: 60x70
- Certificato: Sì
- Codice prodotto: DMAR005
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DESCRIZIONE
Il paesaggio è stato da sempre protagonista nella ricerca artistica, sia come ambientazione, come sfondo, ma anche come soggetto esso stesso. La descrizione naturalistica del paesaggio è stata una delle maggiori aspirazioni per gli artisti di ogni epoca. Ogni periodo storico ha dato la propria interpretazione del paesaggio contribuendo all’evoluzione della sua descrizione: dapprima con una ricerca sullo spazio, tramite la prospettiva brunelleschiana nel primo Rinascimento; poi sulla resa atmosferica nel Cinquecento; fino ad arrivare alla rappresentazione di ogni singola vibrazione della luce sugli oggetti nell’Impressionismo.
L’opera è un chiaro esempio di paesaggio espressionista. La realtà viene interpretata in modo estremamente sintetico, con un esercizio di riduzione quasi brutale. La superficie è completamente bidimensionale, senza concedere nulla alla profondità spaziale. Le pennellate delineano le forme in maniera molto tormentata e nervosa. Il colore è usato secondo un’interpretazione emotiva e spirituale, quasi senza connessione con la realtà. Entrando ancora di più nello specifico possiamo constatare come Tartaglia descriva la vegetazione con una serie di segni pittorici quasi gestuali, verticali o diagonali. La stesura del colore è densa e materica. Nella composizione prevale in maniera massiccia un verde dai toni molto accesi, in pieno contrasto con le masse scure dei tronchi.
Piero Tartaglia (1933 Civitavecchia – 2008 Roma) è stato l’ideatore e maestro del Disgregazionismo geometrico. E’ stato il fondatore della romana Galleria Tartaglia Arte. Nel 1951 si avvicina alla corrente avanguardistica “The European Group” di Serge Poliakoff, con Karel Appel, Santomaso, Albert Bitram, Lucembert, Pierre Alechinske, Corneille. Attratto dalle tendenze astratte e informali, matura una ricerca pittorica attraverso i territori che non si pongono in orizzontale, ma si sviluppano in apparizioni verticali. L’Artista prova a contestare la brutalità tridimensionale della vita, e si presenta a Venezia, negli anni 70, in Piazza San Marco, con una carcassa d’auto crivellata di colpi. È una scultura/provocazione/architettura in contrapposizione alla Biennale d’Arte.