Renato Bolcioni – Senza titolo

Renato Bolcioni – Senza titolo

Bolcioni Renato

Nella storia dell’arte spesso si può fare una netta distinzione tra correnti stilistiche figurative o astratte. Quando, però, l’obiettivo di un’artista è quello di rappresentare un oggetto che abbia riscontro con la realtà fenomenica ma, allo stesso tempo, sia carico di significati reconditi e simbolici, questo confine può diventare labile. Il Simbolismo o l’Espressionismo sono […]

  • Tecnica: Acquerello su cartoncino
  • Dimensione: 45x33

  • Certificato:
  • Codice prodotto: bvil005

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DESCRIZIONE

Nella storia dell’arte spesso si può fare una netta distinzione tra correnti stilistiche figurative o astratte. Quando, però, l’obiettivo di un’artista è quello di rappresentare un oggetto che abbia riscontro con la realtà fenomenica ma, allo stesso tempo, sia carico di significati reconditi e simbolici, questo confine può diventare labile. Il Simbolismo o l’Espressionismo sono correnti stilistiche emblematiche nell’aver interpretato la realtà in senso concettuale con una resa iconica delle immagini e un’interpretazione simbolica nell’uso del colore. Nella produzione pittorica di Renato Bolcioni astratto e figurativo si mescolano quasi senza sorta di continuità. Anche i soggetti preferiti da questo pittore hanno un carattere fortemente simbolico. Bolcioni ama comporre scene affollate, di rituali o di processioni. Tutto viene, comunque, trasfigurato in un linguaggio estremamente sperimentale sempre teso alla ricerca di una forte espressività.

Le processioni e le altre scene corali dipinte da Renato Bolcioni si caratterizzano per la personalissima interpretazione dei soggetti data da questo artista. Bolcioni ha infatti elaborato una particolare forma di linguaggio in cui la narrazione, elegantemente simbolica, viene proposta tramite una pittura tendente alla sintesi espressionistica che deforma i soggetti e li stravolge con un pittoricismo veemente. Tutto ciò rafforza il dinamismo ma anche l’ermetismo delle scene. I soggetti appaiono come il risultato di elegantissime sintesi pittoriche, reiterate fino all’inverosimile, nella concitazione dei movimenti, o nelle lunghe teorie dei cortei. Le presenze si fanno apparizioni, grazie anche alla tavolozza neutra di Bolcioni, tendente quasi alla monocromia.

Renato Bolcioni è nato a Pistoia l’8 ottobre 1891 ed è scomparso nel 1960. Allievo di Ubaldo Magnavacca di Modena, fin da ragazzo mostrava spiccate tendenze alla pittura ed alla musica. Spirito irrequieto, ha viaggiato per il mondo applicandosi a qualsiasi lavoro per guadagnare da vivere. Solo verso il 1925 ritornò a Pistoia e riprese la tavolozza. Da allora ha allestito numerose mostre a Viareggio, a Prato, a Firenze e nella sua città, ottenendo largo favore. Paesaggista impetuoso e d’impulso egli ha il senso di una realtà fortemente simbolica.


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