Velasco Vitali – Vele

Velasco Vitali – Vele

Vitali Velasco

La devastazione portata dalla Seconda Guerra Mondiale lasciò un segno profondo nella civiltà occidentale che nelle arti visive si risolse anche in un’impossibilità di comunicare. Tale problematica per alcuni artisti sfociò in un rifiuto totale di qualsiasi linguaggio visivo che si tradusse nella nascita dell’Informale. Le varie correnti informali sono certo collegate all’Espressionismo Astratto americano, […]

  • Tecnica: Olio su tela
  • Dimensione: 50x50
  • Anno: 2004

  • Certificato:
  • Codice prodotto: adig001

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DESCRIZIONE

La devastazione portata dalla Seconda Guerra Mondiale lasciò un segno profondo nella civiltà occidentale che nelle arti visive si risolse anche in un’impossibilità di comunicare. Tale problematica per alcuni artisti sfociò in un rifiuto totale di qualsiasi linguaggio visivo che si tradusse nella nascita dell’Informale. Le varie correnti informali sono certo collegate all’Espressionismo Astratto americano, soprattutto per quanto riguarda la componente gestuale, ma si spingono oltre per quanto riguarda il rifiuto di qualsiasi elemento figurativo, anche geometrico. La loro ricerca si spinge piuttosto verso la materia con cui compongono le loro opere. Anche la ricerca di Velasco Vitali si ispira alle poetiche informali, declinate, tuttavia, in una interpretazione del tutto originale.

Lo stile della pittore Velasco Vitali è fondato su un elevatissimo processo di sintesi che lo porta ad astrarre la realtà fenomenica fino a giungere ad esiti che possono essere ascritti alle poetiche dell’informale. Lo possiamo vedere anche in queste “Vele”, in cui l’artista, anche tramite il titolo, lascia ancora una traccia allo spettatore per mantenere un riferimento con il soggetto, ma l’esecuzione si risolve completamente in una modalità potentemente espressionista ed astratta. Protagonista assoluto è il gesto pittorico che, insieme alla materia coloristica densa, diviene il mezzo espressivo principale dell’artista. Così la tenue traccia di realtà sensibile, che ancora potrebbe essere individuata in un orizzonte quasi inafferrabile, dove si stagliano le forme cuspidate delle vele, si identifica compiutamente con il gesto del pittore esplicato in larghe pennellate. Lo stesso avviene anche per l’atmosfera e i riverberi sulla superficie dell’acqua: tutto è trasfigurato nella potenza espressiva di una materia pittorica pura, grazie all’abilità di Velasco Vitali nel saperla modulare e renderla cromaticamente dinamica. Fondamentale in questo esercizio percettivo anche l’interpretazione del colore che supera il dato sensibile per attestarsi su tonalità puramente emozionali e spirituali.

Velasco, figlio del pittore Giancarlo Vitali, è nato a Bellano nel 1960. Inizia la sua attività da autodidatta alla fine degli anni Settanta, lavorando con la grafica, il disegno e la pittura. Nel 1986 la Compagnia del Disegno di Milano gli dedica la sua prima personale di pittura curata da Vittorio Sgarbi. Nel 1987 espone alla Galleria Altair Nuova di Lecco e Marco Vallora organizza una sua personale alla Galleria La Sanseverina di Parma e nel 1989, in una personale curata da Marco Goldin, espone alla Galleria d’Arte Moderna di Conegliano e alla Galleria dello Scudo di Verona. Nel 1991 è alla Galleria Davico di Torino e a Conegliano con Paesaggi Italiani, esposizione poi riproposta a Sciacca nell’ex Convento di San Francesco ed è invitato, nello stesso anno, alla collettiva Ritratto al Castello Estense di Mesola e al Castello Svevo di Bari. Nel 1996 è tra i vincitori del Premio Michetti e viene invitato a Pitture presso la Casa dei Carraresi; nel 1997 la Galleria Forni di Bologna gli dedica la personale Viaggio, presentata da Enzo Fabiani. Alla fine degli anni Novanta Velasco partecipa a diverse collettive in Italia e all’estero. Nel 2000 proseguono importanti collaborazioni, oltre agli stand personali ad Arte Fiera di Bologna e al Miart di Milano con la Galleria Forni e la Galleria Antonia Jannone di Milano, Velasco è presente a rassegne estere come il Salon de Mars a Ginevra e all’Artexpo di Barcellona. Due grandi mostre pubbliche, curate da Italian Factory, sono state organizzate a Palazzo Belmonte Riso a Palermo nel 2004, e al Palazzo della Ragione a Milano nel 2005.


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