Antonio Ligabue – Senza titolo
Ligabue Antonio

Gli animali sono soggetti molto ricorrenti nella produzione pittorica di Antonio Ligabue. In particolare animali esotici (celeberrime sono le sue tigri), che l’artista aveva avuto modo di vedere raramente, con il passaggio di qualche circo. Sono soggetti, dunque, più che altro interpretati dalla rielaborazione immaginifica dell’artista. Un modo per evadere dalla sua realtà, relegata alle sponde del Po e viaggiare, tramite la pittura, verso luoghi lontani ed esotici. Nella sua semplificazione della realtà Ligabue, allo stesso tempo, ne intuisce la complessità. Per questo motivo il soggetto è sintetizzato in uno spazio concepito bidimensionalmente, ma, contemporaneamente, viene costruito mediante un sistema […]
- Tecnica: Serigrafia
- Dimensione: 29 x 19
- Stato di conservazione: Ottimo
- Tiratura: 9/250
- Codice prodotto: AGIA008
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DESCRIZIONE
Gli animali sono soggetti molto ricorrenti nella produzione pittorica di Antonio Ligabue. In particolare animali esotici (celeberrime sono le sue tigri), che l’artista aveva avuto modo di vedere raramente, con il passaggio di qualche circo. Sono soggetti, dunque, più che altro interpretati dalla rielaborazione immaginifica dell’artista. Un modo per evadere dalla sua realtà, relegata alle sponde del Po e viaggiare, tramite la pittura, verso luoghi lontani ed esotici.
Nella sua semplificazione della realtà Ligabue, allo stesso tempo, ne intuisce la complessità. Per questo motivo il soggetto è sintetizzato in uno spazio concepito bidimensionalmente, ma, contemporaneamente, viene costruito mediante un sistema di linee complesso che tiene conto sia della volumetria che del dinamismo della scena rappresentata. Un sistema di linee che, inoltre, si muove su diversi piani, supplendo alla bidimensionalità spaziale e ricreandola a livello concettuale. Il colore tende ad attenersi ad una resa naturalistica ma con dei toni eccessivamente caricati, riconducibili alla poetica naif.
Antonio Ligabue nacque a Zurigo nel 1899 e scomparve a Gualtieri nel 1965. Tutta la sua vita fu contrassegnata dalle frequenti crisi nervose da cui era colpito. Fu ricoverato una prima volta nel 1917, in seguito venne espulso dalla Svizzera e fu portato a Gualtieri, paese d’origine dei suoi parenti. Per molto tempo visse come un mendicante ai margini della società, finchè non ottenne un lavoro in un cantiere sull’argine del Po. Proprio in quel periodo cominciò a dipingere. Fu il critico Renato Marino Mazzacurati a intuirne il potenziale e a guidarlo verso la propria valorizzazione. La prima personale venne allestita a Roma nel 1961. E’ considerato uno degli esponenti principali della pittura Naif.